09 gennaio 2011 alle 16:05:20   Modificato il 09 gennaio 2011 alle 16:07:15
Ciao Pietro, dunque dunque, devi sapere che io da qualche anno tengo una lezione dimostrativa nelle scuole superiori della provincia di Varese e che ormai è abbastanza collaudata. Considera che se hai solo un'ora il tempo è veramente poco comunque inizio a passarti i concetti di base. Il monociclo da 30 anni non è più solo un attrezzo per funamboli o giocolieri ma bensì un vero e proprio attrezzo sportivo con gare e campionati del mondo organizzati da una federazione internazionale. Faccio poi vedere questo bel video realizzato da Vignu in occasione di UNICON 2006.
http://www.youtube.com/watch?v=XZQRKLlD-Sg&playnext=1&list=PL4E1474C365F4C945&index=2
Non è lungo ma rende bene l'idea di cosa è un UNICON (UNIcycle CONvention) il nostro Campionato Mondiale :-) Come storia Italiana a le info importanti sono che dal 2007 esiste anche in Italia una associazione Nazionale che promuove questo sport e organizza corsi vacanze e gare, e qui trovi un po' tutta la nostra storia. Poi passo alla difficoltà percepita da chi non è mai andato in mono e che se sale senza sapere come e cosa fare rischia di trovarlo impossibile e di farsi male. Questo è causato dal fatto che l'equilibrio che è una cosa che riesce piuttosto bene al genere umano si basa su movimenti automatici non controllati dal pensiero ma direttamente dal cervelletto che risponde ai vari stimoli sensoriali con delle reazioni che sembrano istintive ma che invece sono solo automatiche. La differenza è che i movimenti automatici li si apprende, quelli istintivi nascono con te. Per apprendere nuovi automatismi ci si deve mettere nelle situazioni giuste, non essere terrorizzati e iniziare per gradi. Poi passo a mostrare il metodo migliore e che abbiamo adottato come associazione nazionale. 1) per prima cosa si insegna al proprio corpo a stare fermo sul monociclo controllando lo sforzo delle gambe che deve essere uguale e che diminuisce via via che si impara. (l'importante è che sia uguale e uno sforzo molto alto sarà dannoso poi) 2) poi si deve subito vincere la voglia di togliere i piedi dai pedali quando si sente che si sta cadendo, se togli i piedi in modo concitato di solito il mono scappa in avanti e il malcapitato picchia sedere e schiena e non è bello. Quindi si impara a spostare il peso in avanti ritardando il più possibile il momento in cui si tolgono i piedi dai pedali, così facendo il mono scappa indietro e noi di fatto scendiamo ma non cadiamo. 3) dopo questi due punti che richiedono almeno 10 15 minuti di pratica si può affrontare il discorso della pedalata. Considera che l'equilibrio del mono è tenuto come su qualunque mezzo che viaggia su una ruota sola (impennata) ovvero se si cade indietro si deve frenare per riportare il baricentro in avanti e se si cade in avanti si deve accelerare. Queste variazioni di velocità sul mono sono realizzate controllando il pedale che sale frenandolo o lasciandolo salire un po' più in fretta a seconda delle esigenze, naturalmente tutto ciò lo fa il cervelletto e non il cervello. Quindi all'inizio dobbiamo assimilare questo nuovo modo di muovere i piedi e la cosa migliore è quella di usare due appoggi laterali (la cosa migliore sono delle balaustre) e poi cercando il giusto assetto che deve essere sempre centrale ed eretto, si inizia a fare pratica. All'inizio ci si deve concentrare solo sull'assetto e sul piede che dopo aver raggiunto il punto massimo inferiore ricomincia a salire, di solito si è così rigidi e impacciati che il piede non riesce a risalire in tempo e il mono si blocca facendoti scendere in avanti. Quindi assetto e il piede che scende deve essere così morbido da poter risalire in modo dolce e uniforme, questo è l'unico pensiero di che sta iniziando, per il resto si appoggia con delicatezza alle balaustre o a due amici (mai uno solo davanti perché prima o poi il principiante molla il mono e cade indietro e chi è davanti si frattura la tibia contro il pedale) In poco (da 30 minuti a 3 ore di allenamento) si riuscirà ad andare in giro agevolmente tenuti con una sola mano. 4) a questo punto prima di iniziare ad andare da soli consiglio un po' di pratica nel variare la velocità, un po' più forte poi sposto il peso indietro e rallento, poi lo posto avanti ed accelero. Per fare questo la cosa migliore è un amico in monociclo che ci sorregge e in mancanza può andare bene anche un ciclista. 5) ora è venuto il momento di pedalare senza aiuti, si parte dal muro dietro e si fissa un obbiettivo reale per terra a circa 10 metri, si sposta in avanti il peso e si inizia a pedalare in quella direzione. La prima volta la tensione è tale che il piede farà lo stesso scherzo delle prime volte bloccandosi in basso e facendoci scendere subito, vinta la prima pedalata il più è fatto, a questo punto il corpo sa già andare in monociclo, si deve solo convincere il cervello che lo possiamo fare. Questa fase che è la parte psicologica può durare da 10 minuti a 2 anni e se la cosa è particolarmente ostica non ci si deve forzare ma si deve trovare la situazione giusta per procedere per gradi. Fammi sapere come è andata. Ciao Marco
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